Amo il mio Paese, ne contemplo le bellezze dal finestrino di un treno che sfreccia a trecento all’ora per la campagna umbra, così come da un autobus che percorre un’autostrada e delle vie di campagna; sazio la sete di bellezza dei miei occhi con i colori dei suoi paesaggi, con l’azzurro del suo mare e il bianco delle sue vette. Le colline verdeggianti e i cipressi della Toscana mi sono cari quanto le brulle e spoglie terre del sud, dove l’acqua manca, e le montagne e i fiumi del nord. Le mie orecchie si dilettano al suono della sua lingua melodiosa quanto una musica, nata per la poesia e il bel canto, e le mie dita toccano le sue pietre antiche come accarezzerebbero il corpo di un’amante.
E poi c’è il suo cuore: la Città Eterna, il luogo in cui, più di ogni altro, s’incarnano i vizi e le virtù…
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