Oggi mi sento particolarmente a corto di parole. Sarà perché è lunedì, perché sono ancora assonnato e reduce da un fine settimana particolarmente intenso, sarà perché a volte può sembrare che la vita quotidiana non sia particolarmente ispirante. Eppure, mi dico, molte persone al mondo darebbero qualsiasi cosa per avere una parvenza di stabilità quotidiana, qualcosa che somigli ad un fine settimana, ad un lunedì mattina, ad un lavoro e ad una famiglia, tutte cose che io ho. Tuttavia, non parlerò di quanto sono fortunato rispetto ad altri né di quanto gli altri abbiano di più o di meno rispetto a me.
Voglio parlare, invece, di crisi: non di quella economica, del differenziale (più noto come spread) tra titoli di Stato italiani e tedeschi, di inflazione, di disoccupazione et cetera. No, per crisi intendo il senso profondo del termine secondo l’etimologia greca (in greco κρίσις, scelta) che…
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