Oggi mi si ripropone…
Penso spesso a te, uomo da poco. Le tue avventure mi hanno conquistato da quando ero bambino. Sentivo parlare dei tuoi numerosi viaggi, delle persone che incontravi, delle avventure per terra e per mare: i naufragi, i pericoli cui eri esposto, le traversate da un capo all’altro del Mediterraneo; i porti e le città, le notti al freddo e i giorni sotto il sole cocente; amici e nemici, accoglienza e rifiuto, abbracci e sputi. La tua vita, così strana, esotica ed eroica, appariva più entusiasmante di un cartone animato o di un telefilm. Il tuo nome ha evocato per secoli Paesi lontani, lingue e genti nuove, mai conosciute prima, sole, aria salmastra e vento che ti accarezza il viso. Mai fermo, mai stanco, mai quieto, mai davvero in pace, seppur pacificato, forse perché anche nel tuo mondo, così come nel mio, non si poteva mai smettere di lottare.
Alla nascita, in una calda…
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