Nella tradizione ebraica, andare in Terra d’Israele vuol dire elevarsi, sia spiritualmente che fisicamente. Israele e Gerusalemme sono stati per secoli, anche per i cristiani, i luoghi più alti della terra, tanto che chi vi si reca a vivere o vi compie un pellegrinaggio è detto, in ebraico, ‘oleh, cioè “colui che va verso l’alto”, e persino la compagnia di bandiera israeliana si chiama El Al, “verso l’alto”, perché conduce non tanto verso il cielo, ma in Israele.
In un certo senso, andare in pellegrinaggio in Terra Santa, se questo avviene come è stato per me, ovvero insieme a delle persone amate e che mi amano davvero, amici e compagni di un comune cammino di fede e di vita, è non soltanto andare verso l’alto, ma anche sprofondare negli abissi della coscienza, esattamente come scendere da Gerusalemme verso Gerico e la depressione del Mar Morto, il punto più basso…
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