Gerardo Ferrara

Che cosa aspettarmi da lei, quando verrà? Che sia bella, perfetta, dotata d’ogni grazia e splendore umano? Scenderà da una lunga scalinata, indossando un abito lungo che ne risalti il corpo sinuoso e le curve morbide? I suoi capelli corvini le incoroneranno il capo e saranno un rifugio profumato, insieme al suo petto e al suo grembo, per me, quando, stanco e disanimato dalla vita, vorrò trovare in lei riparo? Sarà lì ad aspettarmi tutte le volte che cadrò, lungo il cammino, per ridare senso alla mia esistenza?

La sogno vestita di bianco, pura, senza macchia né difetti, agnello pasquale preparato per me da tutta la vita, come io non sono, come io non sarò mai. La immagino distesa in un letto di rose, morbida, voluttuosa al punto giusto, una signora solo mia, per sempre bella. La vorrei colta, intelligente, ironica, ma non più di me! Che non mi rubi…

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