“La sconfitta”, di Walter Bongiorni
Quante volte, nella mia vita, avrò porto l’altra guancia? Forse troppe, forse troppo poche, non saprei dirlo. Quel che so, invece, è che mi viene da ridere nel pensare a me stesso come a uno che si arrende, a uno che accetta l’ingiustizia, i soprusi e l’inganno con grazia e dignità, quasi godendo nel farmi recare un danno; riconosco, al contrario, di avere un’indole tutt’altro che pacifica, un carattere iracondo e orgoglioso, permaloso e rancoroso, una memoria fin troppo lunga sul male ricevuto ed eccessivamente corta per ciò che riguarda il bene. In sostanza, prima di porgere l’altra guancia devo ingoiare un sacco di rospi.
Perché lo faccio, allora? E’ presto detto: in primo luogo, per obbedienza; poi, perché so che, in fondo, mi conviene: a lungo termine, non sono mai uscito sconfitto dopo aver lasciato che i miei nemici fossero convinti di avere la…
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