Alzati e risplendi

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Rovine della Cattedrale di Nagasaki distrutta dalla bomba atomica, 1946 Rovine della Cattedrale di Nagasaki distrutta dalla bomba atomica, 1946

Dedicato a Takashi Paolo Nagai e ai martiri di Urakami

Il 9 agosto 1945, alle 11:02 del mattino, un’orribile esplosione nucleare squassò il cielo su Nagasaki, in Giappone, proprio sopra la cattedrale della città, dedicata all’Assunzione di Maria. Ottantamila persone morirono e più di centomila rimasero ferite.

La cattedrale di Urakami, chiamata così dal quartiere in cui sorgeva, è il simbolo di una città due volte martire: per le persecuzioni religiose di cui furono vittime, nel corso di quattro secoli, centinaia di persone a causa della fede cristiana – primo tra tutti S. Paolo Miki – e per lo scoppio di un ordigno infernale che incenerì all’istante molti dei suoi abitanti, tra cui migliaia di cristiani, giustamente definiti da un loro illustre contemporaneo e concittadino, il dott. Takashi Paolo Nagai, “agnello senza macchia offerto in olocausto per la pace nel…

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Va’ dove ti porta il (sacro) cuore

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“Più fallace di ogni altra cosa è il cuore e difficilmente guaribile; chi lo può conoscere? Io, il Signore, scruto la mente e saggio i cuori, per rendere a ciascuno secondo la sua condotta, secondo il frutto delle sue azioni” (Geremia 17, 9-10)

Va’ dove ti porta il cuore! – ti dicono.

Fa’ quello che ti sta a cuore! – ti urlano nelle piazze e nelle strade.

E se il tuo cuore ti mente, se non invia alla tua mente e alla tua anima le informazioni corrette, tu che fai?

Ho vissuto abbastanza per testimoniare che la parola di Geremia sul cuore ingannevole è veritiera. D’altronde, per chi crede, essa è Parola di Dio.

Da tremila anni ci vengono ripetute le stesse cose e noi ricadiamo sempre negli stessi errori, siamo costantemente alla ricerca di qualcosa o di qualcuno che colmi il nostro vuoto primordiale, che sazi la nostra sete…

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Bello (Abramo)

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Parole al vento in una notte d’autunno

Per tutta la mia vita la bellezza mi ha inseguito. Io fuggivo via, lontano da lei.

Si mostrava a me tra le spiagge e gli oceani, tra colline e vallate, ma non la vedevo. Troppe volte le ho preferito pallide imitazioni del suo splendore, amanti occasionali che si prostituivano a me e cui io mi prostituivo.

Lei mi correva dietro, seguiva le mie orme sul bagnasciuga, mi chiamava ma non la sentivo, forse non volevo sentirla. Il rumore delle onde era troppo forte. Volevo solo andar via.

Stranamente, rifiutavo l’idea che lei volesse proprio me, che la Bellezza suprema avesse visto qualcosa di bello in ciò che ero, in ciò che sono. Dunque, mi nascondevo alla sua vista, la respingevo, facevo finta di non esistere, mi ubriacavo per intorpidire i miei sensi e affogare la mia speranza. Non osavo pensare a lei.

Tentavo…

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Chi era il fratello del Figliol Prodigo?

Avatar di autori variil blog di Costanza Miriano

9788863963663_bigdi Luca Marcolivio   per Zenit

Due fratelli di diciassette e diciannove anni, orfani di madre, nel fiore della loro gioventù. Si vogliono bene, condividono ogni cosa e il padre stravede per loro.

Un giorno, poi, improvvisamente, il più giovane decide di lasciare i suoi cari e, facendosi prestare il denaro necessario, si incammina verso una destinazione ignota, senza nessuna certezza sul ritorno.

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La bella addormentata

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Te ne stai lì distesa, mentre il mondo ti si agita intorno e tu non te ne curi. La regina, tua madre, ti supplica di parlarle, ma non rispondi, sei lontana, in un altro mondo, prigioniera di un incantesimo crudele che ti ha incollata ad un letto, ed aspetti che il tuo principe, con un bacio, ti riporti qui sulla terra, dove è non è sempre possibile, tuttavia, vivere felici e contenti.

Anni fa, mentre sfrecciavi ribelle sulla tua carrozza per le strade di una città incantata, una strega malvagia ti condannò, invidiosa della tua bellezza, a rimanere bloccata in una dimensione misteriosa dalla quale è pressoché impossibile fuggire. Sei vigile eppure dormi, mentre guardi i tuoi cari – il cui cuore, quel giorno, si addormentò insieme a te – smarrita in una nebbia lattiginosa e scura, che rende i contorni confusi e le parole lontane, quasi rimbalzate da un…

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Il posto mio

 Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molti posti. Se no, ve l’avrei detto. Io vado a prepararvi un posto (Giovanni 14, 1-2)Capita anche a voi di pensare di non sentirvi al vostro posto? Di realizzare, dopo tanti anni …

Il fratello del Figliol Prodigo: chi era costui?

Il romanzo d'esordio di Gerardo Ferrara ricostruisce la storia della più celebre parabola evangelicaDi Luca MarcolivioDue fratelli di diciassette e diciannove anni, orfani di madre, nel fiore della loro gioventù. Si vogliono bene, condividono ogni cosa e il padre stravede per loro.Un giorno, poi, improvvisamente, il più giovane decide di lasciare i suoi cari e, …

Alzati e risplendi

Dedicato a Takashi Paolo Nagai e ai martiri di Urakami Il 9 agosto 1945, alle 11:02 del mattino, un'orribile esplosione nucleare squassò il cielo su Nagasaki, in Giappone, proprio sopra la cattedrale della città, dedicata all'Assunzione di Maria. Ottantamila persone morirono e più di centomila rimasero ferite. La cattedrale di Urakami, chiamata così dal quartiere …

Voglia di deserto

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(preludio al post “Uomo vivo che cammina”, pubblicato il 16 gennaio 2012)

Credo capitino a tutti dei giorni in cui si vorrebbe fuggire via dal caos urbano. Alcuni sognano di rifugiarsi su un’assolata spiaggia caraibica; altri sul cucuzzolo di una montagna innevata; altri ancora nella cella di un monastero arroccato su uno sperone di roccia. Devo confessare che mi allettano tutte le prospettive elencate.

Purtroppo, ho avuto modo, per l’ennesima volta questa mattina, di constatare che non sono affatto la persona calma e riflessiva che ero convinto, o mostro, di essere. Ebbene sì, lo riconosco: ho un carattere difficile, a volte scontroso, irritabile, geloso, possessivo, passionale, sanguigno. Non sono uno a cui piace porgere l’altra guancia e, se e quando lo faccio, ciò mi costa uno sforzo immane (che senza dubbio non avrei la capacità di compiere senza l’aiuto di Qualcuno). Sicché, sovente mi fermo a pensare che forse sarebbe…

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