Dedalo ed Icaro

Gerardo Ferrara

Quand’ero bambino, una maestra dell’asilo mi scrisse una lettera. Mi descriveva come un bambino riflessivo, solitario, pensieroso. Mi chiedeva come mai non mi godessi la dolce spensieratezza della mia età e mi ripeteva che, secondo lei, sarei diventato qualcuno.

Mia madre ha conservato questa lettera in uno di quei diari in cui si chiudono tutti i ricordi d’infanzia, così, nel tempo, ho continuato a leggerla e rileggerla, domandandomi sempre che senso avessero quelle parole e che cosa direbbe di me quella maestra se oggi mi incontrasse. Sono diventato quello che lei sperava, che lei sentiva? Chi è quel “qualcuno” a cui si riferiva tanti anni fa?

Oggi mi rendo conto che, in tutti questi anni, la mia vita era diventata un labirinto, come quella di molti uomini e donne di questo mondo. Era un labirinto freddo e grigio, fatto di paletti, schemi, pregiudizi e paure, costruito non soltanto in orizzontale…

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