Aggettivi

Avatar di Gerardo FerraraGerardo Ferrara

foglie

Se prendo le ali dell’aurora per abitare all’estremità del mare,anche là mi guida la tua mano e mi afferra la tua destra.Se dico: «Almeno l’oscurità mi copra e intorno a me sia la notte»;nemmeno le tenebre per te sono oscure, e la notte è chiara come il giorno (Salmo 138)

Sono un uomo che vive di parole, le cerca, le desidera, le fa sue, ci gioca, ne analizza il significato, l’origine, la storia, la traduzione e la pronuncia in altre lingue; sono uno che vorrebbe lavorare con le parole, raccontare storie utilizzandone le più belle e preziose, incantare chi mi legge e mi ascolta per portarlo a viaggiare lontano, in altri mondi, o forse nel mio, che è già abbastanza complicato.

Sono anche un uomo che vive di note. Non so descrivere il mio rapporto con la musica. A dir la verità, più che un rapporto è…

View original post 1.048 altre parole

L’altra guancia

Avatar di Gerardo FerraraGerardo Ferrara

“La sconfitta”, di Walter Bongiorni

Quante volte, nella mia vita, avrò porto l’altra guancia? Forse troppe, forse troppo poche, non saprei dirlo. Quel che so, invece, è che mi viene da ridere nel pensare a me stesso come a uno che si arrende, a uno che accetta l’ingiustizia, i soprusi e l’inganno con grazia e dignità, quasi godendo nel farmi recare un danno; riconosco, al contrario, di avere un’indole tutt’altro che pacifica, un carattere iracondo e orgoglioso, permaloso e rancoroso, una memoria fin troppo lunga sul male ricevuto ed eccessivamente corta per ciò che riguarda il bene. In sostanza, prima di porgere l’altra guancia devo ingoiare un sacco di rospi.

Perché lo faccio, allora? E’ presto detto: in primo luogo, per obbedienza; poi, perché so che, in fondo, mi conviene: a lungo termine, non sono mai uscito sconfitto dopo aver lasciato che i miei nemici fossero convinti di avere la…

View original post 610 altre parole

Bernadette

11 febbraio, Beata Maria Vergine di Lourdes

Avatar di Gerardo FerraraGerardo Ferrara

Ste_Bernadette_300-71510

Di ritorno dal tuo paesino, ho deciso di scrivere a te, Bernadette, le prime righe di questo nuovo anno lavorativo che sta per iniziare.

L’anno scorso avevo dedicato a Lourdes un breve scritto, in cui esaltavo il paradosso che questo luogo, che definivo “Il regno degli ultimi divenuti primi”, costituisce rispetto alla città degli uomini. Non avevo, tuttavia, detto nulla riguardo a te e me ne pento: non è possibile comprendere nulla delle apparizioni mariane avvenute a Lourdes senza conoscere te, Bernadette, senza provare a vedere ogni cosa con i tuoi occhi, gli occhi che hanno visto la Signora.

Tutto ciò che ho scritto allora è senz’altro vero, ma ho avuto il timore di scandalizzare i lettori con le mie sensazioni, le mie tentazioni e le mie fatiche durante i quattro pellegrinaggi che ho finora compiuto nel tuo villaggio. Credo, però, che con te potrò essere sincero, considerando…

View original post 1.265 altre parole

Dedalo ed Icaro

Avatar di Gerardo FerraraGerardo Ferrara

Quand’ero bambino, una maestra dell’asilo mi scrisse una lettera. Mi descriveva come un bambino riflessivo, solitario, pensieroso. Mi chiedeva come mai non mi godessi la dolce spensieratezza della mia età e mi ripeteva che, secondo lei, sarei diventato qualcuno.

Mia madre ha conservato questa lettera in uno di quei diari in cui si chiudono tutti i ricordi d’infanzia, così, nel tempo, ho continuato a leggerla e rileggerla, domandandomi sempre che senso avessero quelle parole e che cosa direbbe di me quella maestra se oggi mi incontrasse. Sono diventato quello che lei sperava, che lei sentiva? Chi è quel “qualcuno” a cui si riferiva tanti anni fa?

Oggi mi rendo conto che, in tutti questi anni, la mia vita era diventata un labirinto, come quella di molti uomini e donne di questo mondo. Era un labirinto freddo e grigio, fatto di paletti, schemi, pregiudizi e paure, costruito non soltanto in orizzontale…

View original post 929 altre parole

L’uomo da poco

Oggi mi si ripropone…

Avatar di Gerardo FerraraGerardo Ferrara

trireme

Penso spesso a te, uomo da poco. Le tue avventure mi hanno conquistato da quando ero bambino. Sentivo parlare dei tuoi numerosi viaggi, delle persone che incontravi, delle avventure per terra e per mare: i naufragi, i pericoli cui eri esposto, le traversate da un capo all’altro del Mediterraneo; i porti e le città, le notti al freddo e i giorni sotto il sole cocente; amici e nemici, accoglienza e rifiuto, abbracci e sputi. La tua vita, così strana, esotica ed eroica, appariva più entusiasmante di un cartone animato o di un telefilm. Il tuo nome ha evocato per secoli Paesi lontani, lingue e genti nuove, mai conosciute prima, sole, aria salmastra e vento che ti accarezza il viso. Mai fermo, mai stanco, mai quieto, mai davvero in pace, seppur pacificato, forse perché anche nel tuo mondo, così come nel mio, non si poteva mai smettere di lottare.

Alla nascita, in una calda…

View original post 852 altre parole

Lo scrittore

Avatar di Gerardo FerraraGerardo Ferrara

penna-calamaio

Nel cuore della notte, mi siedo a una scrivania. Comincio a frugare tra i cassetti dell’anima, alla ricerca di qualcosa che so di poter trovare ma che non mi è sempre facile tirar fuori. Il ticchettio di una tastiera si confonde con le note di una musica che mi fa compagnia e, mentre il mondo là fuori non sembra voler calmare il suo spirito ribelle, io cerco di mettere pace e ordine dentro me, sperando di far tacere le mille voci che rimbombano nella mia mente e dare, finalmente, spazio all’unica che voglio davvero ascoltare e che so essere veritiera, benigna, pacifica, delicata eppure franca e sincera, mai prepotente, mai troppo forte e, nondimeno, autorevole, appassionata, chiara.

Ci sono tante cartelle da scartare, parole, righe, pagine intere da cancellare, periodi e frasi da riscrivere completamente, pensieri da affinare, termini da ricercare, stili da abbellire senza esagerare, senza trucchi, fronzoli e…

View original post 740 altre parole

Controcorrente

Avatar di Gerardo FerraraGerardo Ferrara

WY5T0008-709044

Illustre Teofilo,

La tua ultima lettera mi ha lasciato alquanto preoccupato: leggo che sei stanco, spossato, che ti chiedi il perché di tante, troppe cose e ti domandi che senso abbia continuare a sfidare il mondo, ribellarsi all’assurda evoluzione del modo di pensare degli uomini, sentirsi sempre più soli contro tutto e tutti.

Ti ho lasciato tempo fa a valle, alla foce, promettendoti che, iniziando io a risalire il fiume, ti avrei atteso a metà strada, prima di giungere alla sorgente. Eri allegro e contento al pensiero di dover cominciare una nuova avventura, sebbene io ti avessi messo in guardia dai pericoli del cammino che stavamo per intraprendere, dalle mille insidie che ci attendevano lungo il percorso, non nascondendoti la difficoltà di seguirmi nel luogo dove sto recandomi. Ora, invece, vengo a sapere che lasciandoti il mare alle spalle e avendo appena iniziato a remare controcorrente, sei già in crisi…

View original post 1.035 altre parole