Lettera di un Abramo del 2011 al suo bambino

Gerardo Ferrara

Caro figlio,

Anche se non sei ancora venuto al mondo, ti scrivo questa lettera perché mi è stato annunciato che un bambino nascerà per me, mi sarà donato un figlio. All’inizio non ci credevo e ho riso. Poi l’incredulità ha lasciato spazio alla speranza e la speranza alla fede.

Prima di dirti ciò che vorrei, desidero, tuttavia, dedicarti una poesia ebraica, musicata da una cantante che a tuo padre piace molto, l’israeliana Noa:

Uri

Se avessi un figlio, un bambino piccolo,

vispo e dai riccioli neri,

Lo condurrei per mano a passeggio

per i sentieri del giardino.

Il mio piccolo!

Lo chiamerei Uri, Uri mio!

Quant’è dolce e chiaro, questo piccolo nome,

come un barlume di gioia per il mio bambino!

Lo chiamerei Uri, sì, Uri.

Ma sono ancora sterile come Rachele,

Sto ancora pregando come Anna a Silo.

Lo aspetto ancora, lo aspetto.

Lo aspetterò.

Devi sapere che qualche…

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