Caro figlio,
Anche se non sei ancora venuto al mondo, ti scrivo questa lettera perché mi è stato annunciato che un bambino nascerà per me, mi sarà donato un figlio. All’inizio non ci credevo e ho riso. Poi l’incredulità ha lasciato spazio alla speranza e la speranza alla fede.
Prima di dirti ciò che vorrei, desidero, tuttavia, dedicarti una poesia ebraica, musicata da una cantante che a tuo padre piace molto, l’israeliana Noa:
Uri
Se avessi un figlio, un bambino piccolo,
vispo e dai riccioli neri,
Lo condurrei per mano a passeggio
per i sentieri del giardino.
Il mio piccolo!
Lo chiamerei Uri, Uri mio!
Quant’è dolce e chiaro, questo piccolo nome,
come un barlume di gioia per il mio bambino!
Lo chiamerei Uri, sì, Uri.
Ma sono ancora sterile come Rachele,
Sto ancora pregando come Anna a Silo.
Lo aspetto ancora, lo aspetto.
Lo aspetterò.
Devi sapere che qualche…
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